21 agosto 2006

Ristrutturazione ad efficienza energetica

In questo post, cercherò di elencarvi alcuni interventi utili in fase di ristrutturazione degli edifici affinchè a lavori finiti ci si ritrovi con un immobile efficiente dal punto di vista energetico. Ovviamente le ristrutturazione possono essere totali o parziali.

Iniziamo quindi con elencare ed illustrare gli interventi utili, ma soprattutto necessari, per ottenere un sensibile risparmio energetico. L'elenco delle possibili soluzioni ovviamente non è esaustivo, ma vuole solo essere un concreto punto di partenza anche per quei professionisti che non hanno il bagaglio culturale di basse per interventi efficaci. Sottolineo prima di iniziare che gli interventi di ristrutturazione sono soggetti al rispetto delle norme in materia di risparmio energetico e uso razionale dell'energia (oltre alle varie altre norme urbanistico/edilizie) dettate attualmente dalla legge 10 del 1991 modificata dal decreto legislativo 192 del 2005 nonché delleeventuali normative a carattere regionale
o comunale. E' quindi il momento di farsi aiutare da un tecnico capace di efficienza energetica che vi potrà guidare caso per caso alle giuste scelte, anche in funzione della disponibilità economica. In questo caso però badate bene che bisogna parlare non di spese per l'isolamento termico, bensì di investimento! Molte simulazioni di diagnosi energetica mostrano che questi interventi si ripagano in pochissimi anni, dai 2 ai 7 mediamente nell'ipotesi assurda che il costo dei carburanti rimanga costante. Insomma, investire in efficienza energetica della propria abitazione conviene!

Le strutture su cui operare i miglioramenti (elencati in modo non casuale!!) sono:
-strutture opache (murature, solai, coperture)
-correzione dei ponti termici
-strutture vetrate (finestre, porte e lucernari)
-impiantistica termotecnica (caldaia, sistema di regolazione e se possibile terminali di riscaldamento e ventilazione meccanica controllata)

Si è infatti visto che interventi che prevedano il solo cambio dei vecchi serramenti con dei moderni vetrocamera con telaio a tenuta, può creare problemi di muffe negli spigoli, dovuta alla concausa della presenza del ponte termico non corretto e della mancanza di ricambio d'aria e quindi abbassamento di umidità relativa che prima era garantita con gli spifferi dei vecchi serramenti.

1 INTERVENTI SULLE STRUTTURE OPACHE
Il punto di partenza è “scoprire” la strutture di partenza. Per farlo la maniera più semplice ma ahimè invasiva è un carotaggio. Per limitare il problema si possono eseguire questi carotaggi in cucina dove servirà la presa di areazione obbligatoria per gli impianti a gas e in bagno, dove è buona norma inserire un estrattore d'aria magari dotato di umidostato. Altrimenti si può ricorrere ad un termoflussimetro in possesso del vostro termotecnico di fiducia. Si può invero chiedere al costruttore dell'edificio, oppure recarsi presso gli uffici tecnici comunali dove, per gli edifici dal 1976 dovrebbe essere depositata la relazione di isolamento termico. Ma di queste sinceramente io non mi fiderei, e su questa mancanza di fiducia, praticamente certezza del non trovare il loco ciò che è stato prescritto, ci sarebbe da parlarne parecchio. Note le strutture di partenza, vediamo come isolarle. Partiamo dalle murature verticali.

1.1 STRUTTURE VERTICALI
L'intervento migliore in assoluto è il cappotto termico, realizzato all'esterno con delle lastre di materiale isolante. Questa soluzione è ottimale perchè praticamente annulla i ponti termici (discontinuità di isolamento) che sono causa di muffe, baffi neri etc negli edifici, tipicamente negli spigoli tra muri e solai e tra muri su esterno. Bisogna valutare attentamente anche le questioni legate alle distanze degli edifici (maggiori di 10m o della distanza esistente). Per questo parlatene con i vostro tecnico o con l'ufficio preposto in Comune. Se non è possibile il cappotto, perchè ad esempio non si interviene sull'intero edificio, allora bisogna isolare dall'interno. La soluzione migliore è quella composta dai pannelli preaccoppiati
composti da isolante, barriera al vapore e carton gesso. Questa soluzione comporta piccole riduzioni dello spazio interno (se confrontate con il classico intervento di isolamento ricoperto con la tramezza), e se l'isolante è composto da lane minerali si otterrà un notevole incremento di isolamento acustico, ideale per le pareti che danno su altre unità immobiliari. Sul carton gesso può inoltre essere stesa, previa una mano di primer, la finitura al civile.
La soluzione dell'isolamento dall'interno risulta conveniente, per la sua bassa inerzia termica, per le seconde case o per edifici con conduzione di riscaldamento intermittente. Infatti con l'isolamento interno si riesce a riscaldare più in fretta (non riscaldando la massa muraria), ma altrettanto velocemente si ha la diminuzione della temperatura allo spegnimento del riscaldamento.

1.2 SOLAI DI COPERTURA
Anche qui bisogna partire dalla conoscenza del tipo di copertura. Nel caso di strutture inclinate, e nel caso di interventi di demolizione o quantomeno rimozione del manto di copertura, non bisogna farsi scappare l'occasione di realizzare un bel tetto ventilato, anche nel caso di solaio in latero cemento. La ventilazione consente soprattutto di ottenere un buon comfort estivo. Nel caso di realizzazione di struttura con elevata permeabilità al vapore, la ventilazione consentirà di eliminare anche l'umidità presente in eccesso. La ventilazione per essere efficace, deve essere di almeno 5/6cm, non 4 come comunemente si usa. Alcune soluzioni per tetti in legno, utilizzando prodotti di prima qualità ed ecologici sul sito della nauturalia bau. Con strutture in latero cemento invece, è meglio utilizzare isolanti sintetici (adatti per l'applicazione in copertura) da posare fino alla linea di gronda. Nel caso invece delle strutture di copertura con solaio orizzontale e successivo sottotetto, la soluzione migliore è usare i rotoli di lana minerale
che si possono stendere facilmente anche da non addetti ai lavori. Soprattutto in caso di riscaldamento di tipo convettivo con radiatori o ventilconvettori, che causano una distribuzione non ottimale della temperatura, isolare il solaio di copertura è uno degli interventi indispensabili.

1.3 SOLAI INTERMEDI
A seconda che il solaio intermedio su cui intervenire sia il nostro pavimento o il nostro soffitto, cambiano le operazioni da eseguire, come cambiano anche in funzione del tipo di separazione che questo solaio offre. Se si interviene ad esempio su un solaio che separi la nostra abitazione dall'abitazione di chi abita sopra di noi, l'inserimento dell'isolamento termico potrebbe risultare non conveniente (rimangono da rispettare le altezze minime interne dei locali anche), dato che la differenza di temperatura (da cui dipendono le dispersioni) solitamente è molto contenuta (entrambi gli appartamenti sono riscaldati). Diverso sarebbe il caso ad esempio se sopra o sotto il solaio su cui si interviene ci siano unità con presenza saltuaria (e quindi accensione saltuaria del riscaldamento) tipo case di villeggiatura. In questo caso vale la pena di valutare l'intervento di isolamento termico, che quasi esclusivamente sarà costituito da un controsoffitto in cartongesso classico, oppure dalle pareti preaccoppiate. Con questo intervento si ha anche un aumento dell'isolamento acustico da calpestio anche se non significativo.
Se viceversa dobbiamo intervenire sul pavimento per rifare gli impianti, vale la pena di innanzitutto portarsi su impianti di riscaldamento a pavimento radiante e di isolare termicamente il solaio, sempre senza contrastare con le altezze minime imposte dai regolamenti di igiene locale. Esistono in commercio, oltre ai classici impianti a pavimento che necessitano però di una decina di cm, impianti che riescono in 5/6cm a garantire ottime rese, ma ovviamente i prezzi lievitano. E' il caso di ricordare che, con l'interposizione di una guaina anticalpestio
al di sotto dei pannelli isolanti, o con l'uso di particolari pannelli in sughero ad esempio, si può riuscire a garantire anche l'isolamento acustico da calpestio di cui beneficeranno i vostri vicini al piano sotto.

1.4 SOLAI SU TERRENO O SU SPAZIO AREATO
Qui è proprio il caso di intervenire (se si decide di levare il pavimento e rifarlo) per l'isolamento termico. Infatti il terreno è sempre a temperature molto più basse dei 20°C canonici che si dovrebbero tenere all'interno dei locali.

2 CORREZIONE DEI PONTI TERMICI
E' molto difficile negli interventi di ristrutturazione intervenire per correggere i ponti termici, ma è indispensabile al fine di evitare l'insorgere di fenomeni di condensazione, con successiva formazione di muffe, soprattutto nei punti di intersezione di muri e solai che danno sull'esterno, siano essi a pavimento, a soffitto o a parete. L'intervento del cappotto esterno risolverebbe gran parte di questi difetti, ma nel caso non si riesca a realizzare il cappotto occorre di volta in volta studiare le soluzione in loco. Volevo qui accennare alcune correzioni semplici, ma che sommate possono dare il loro contributo al risparmio energetico. Infatti, i ponti termici sono punti di forse dispersione termica, la cui percentuale può arrivare anche al 20% delle dispersioni totali. Iniziamo dalla zona dei serramenti, dove si concentrano molti ponti termici. Con delle fibre di legno o polistirene andiamo ad intervenire sui cassonetti delle tapparelle isolandole in tutte le loro pareti. Se poi è presente la nicchia dei radiatori, è importantissimo isolarle. Le termografie
mostrano infatti come disperdano queste zone, dato che si verificano forti temperature dietro i termosifoni che incontrastate dall'assenza di isolante fanno disperdere molto calore. Si può in questo caso posizionare pannelli riflettenti oppure se si staccano i radiatori utilizzare le solite pareti preaccoppiate in cartongesso e polistirene, abbondando nello spessore dell'isolante. Se smontate i serramenti, andate ad utilizzare tra il falso telaio e la muratura schiume poliuretaniche, oppure ancor meglio perchè anche acusticamente valide, le fibre minerali.
Inoltre se il bancale e il controbancale sono un tutt'uno, fateli tagliare, dato che possono portare all'esterno buona parte del calore dei radiatori. Nel caso sia un intervento difficile, isolate allora con dell'isolante riflettente la parte sotto il bancale interno, incollandolo semplicemente. Altro intervento spesso trascurato è l'isolamento dei poggioli. Questi infatti conducono all'interno il freddo, basta provare a camminare scalzi nel primo metro all'interno dei locali in corrispondenza di questi per percepire quanta dispersione producano. L'intervento in questo caso è quello di rivestirli di isolante (sia sopra che sotto che lateralmente), oppure più semplicemente ma meno efficace, inserire isolante a pavimento nella fascia di 1,5m dal bordo muro verso l'esterno. Con l'impianto a pavimento questa operazione è automatica.

3 STRUTTURE TRASPARENTI (PORTE E FINESTRE VETRATE)
Nel caso dobbiate intervenire solo leggermente sui serramenti e sulle porte, ciò che consiglio è di recarvi in un negozio di fai da te ed acquistare delle guarnizioni nel caso che i serramenti ne siano privi. E' meglio però parlare di sostituzione di serramenti..
Ribadisco innanzitutto che la cura di queste strutture è essenziale per il buon comportamento termico dell'involucro edilizio. Infatti il surriscaldamento estivo degli alloggi è dato soprattutto dalla radiazione solare che entra attraverso i vetri e che non esce (effetto serra). Gli stessi vetri per contro riescono sapientemente orientati e scelti a far si che le passive house riescano a soddisfare il fabbisogno energetico invernale senza far uso di impianti di riscaldamento. Vanno quindi scelti i vetri in base al clima locale, dosando intelligentemente la loro trasmittanza e il loro fattore solare. Purtroppo ho notato in questo settore che l'ignoranza dei vari progettisti, ma anche dei falegnami “di fiducia” è enorme e difficilmente riescono a consigliare il vetro termicamente più prestazionale. Quindi affidatevi nella mani di un esperto di efficienza energetica! Oltre a trasmittanza (dalla quale dipendono le dispersioni di calore) e dal fattore solare (dal quale dipende quanta energia solare entra dal vetro), bisogna prestare attenzione anche all'isolamento acustico del vetro, che deve essere certificato. L'isolamento dei rumori esterni dipende infatti moltissimo dal serramento (vetro + telaio) e molto meno dalla parete muraria. Raccomando sempre di usare vetri con prestazioni certificate, che sarebbero obbligatorie per legge (decreto ministeriale 2 aprile 1998). Scegliere poi ottimi vetri con serramenti scadenti è buttar via i soldi, sia per il discorso termico ma particolarmente acustico. Consiglio di utilizzare serramenti in pvc, che offrono prestazioni termiche ed acustiche eccezionali (e molto spesso sono certificati), oltre ad avere una manutenzione pressochè nulla. Esistono in commercio anche serramenti in legno (tipicamente di aziende altoatesine) che hanno prestazioni termoacustiche molto valide, ma penso che il prezzo sia sensibilmente maggiore rispetto al serramento in pvc.
L'utilizzo di serramenti prestazionali comporta un aumento della tenuta all'aria generale, ossia vengono ridotti gli spifferi d'aria che entravano dai vecchi serramenti. Questo è un bene per quel che riguarda le dispersioni termiche, ma bisogna stare attenti con la concentrazione di umidità (dovuta al scarso ricambio d'aria e alla produzione di vapore quotidiana) che si manifesta principalmente in bagno e cucina, e che poi viene distribuita in tutti gli altri locali, andando a condensare laddove le temperature delle pareti sono basse (inferiori alla temperatura di rugiada). Ricordo che l'umidità relativa (quella che percepiamo e che si esprime in %) varia in funzione della temperatura dell'ambiente. La stessa umidità assoluta (quantità di vapore acqueo) porta ad alti valori di umidità relativa in a temperature basse e viceversa.
Aumentando quindi la temperatura del locale ridurreste l'umidità relativa. Vale quindi la pena di abituarsi a cambiare aria aprendo la finestra dopo la doccia o la cottura di cibi, a non stendere la biancheria in casa d'inverno!! L'umidità condensa nei ponti termici causando muffe e aloni, che sono causa di allergie ed in generale di un ambiente insalubre. Spalancare le finestre per qualche minuto permette di far abbassare notevolmente la percentuale di umidità presente nei locali senza abbassare di molto la temperatura intera. Il contrario avviene invece lasciando appena aperti i serramenti. Nel caso di sostituzione dei serramenti consiglio quindi di installare un estrattore di aria con umidostato in bagno e cucina che vi aiuterà a mantenere l'umidità relativa sotto i valori critici (65% circa).

4 IMPIANTI TERMOTECNICI
Continuando il discorso dal punto precedente, un impianto di ventilazione meccanica
, dotato di recuperatore di calore, è l'ideale per mantenere sotto controllo il ricambio d'aria nei locali, creando un ambiente salubre. Praticamente l'aria esterna di rinnovo viene preriscaldata dall'aria viziata espulsa da bagni e cucina in uno scambiatore di calore.
Andiamo ora ad analizzare gli interventi da eseguire sugli impianti termici. Non tutti gli interventi sono fattibili, anche in funzione del livello della ristrutturazione che si intende eseguire, ma l'elenco può servire comunque per indirizzare le scelte tecniche anche in casi di interventi nuova costruzione.

4.1 SISTEMA DI GENERAZIONE
Limitiamoci a parlare delle caldaie a gas per ora. Nel caso di sostituzione di queste (bisogna rispettare il
decreto legislativo 192/2005), optare praticamente sempre per caldaie a condensazione. Sono generatori ideali nel caso di impianti di riscaldamento a bassa temperatura (impianti radianti), ma offrono rendimenti maggiori delle altre tipologie di caldaie anche per impianti a radiatori. L'unica accortezza stà nell'uso del riscaldamento, che dovrà ora essere di tipo continuo (con attenuazione notturna) invece che intermittente ed il collegamento (con pochi euri) ad una sonda climatica esterna, che permette alla caldaia di inviare l'acqua a temperatura idonea alle condizioni esterne. Ciò permette di andare a ridurre i moti convettivi di aria che causano la circolazione di polvere (per l'alta temperatura dei radiatori) ed anche di avere temperature di ritorno in caldaia basse che permettono alla caldaia di condensare e quindi di risparmiare parecchia energia. Ossia con le caldaie a condensazione bisogna avere sempre l'impianto acceso per permettere, abbassando la temperatura di mandata dell'acqua, di riuscire a scaldare l'ambiente. Un intervento intelligente obbligherebbe ad aumentare anche il numero dei radiatori ad esempio, a non è indispensabile.
Anche nel caso di canne fumarie collettive esistenti, l'installazione di questi dispositivi (quelli denominati ecologici in particolare) permette lo scarico a parete dei fumi, il che è già un grosso vantaggio.


... continua ....


17 Comments:

Blogger daniela said...

Gentile Ing. Savoia sono un architetto della provincia di Genova, vorrei un suo consiglio: dovendo redigere una relazione secondo il d.l.192 e 311, per una ristrutturazione di una casetta in cui alcune parti vengono completamente ricostruite e altre rimangono invariate, nella relazione devo prendere in considerazione solo gli elementi che vengono sostituiti o, per presentare un lavoro più completo anche quelli della parte che rimane invariata informandomi su materiali, spessori, trasmittanze esistenti (che cmq non saranno verificate)? grazie daniela

19:13  
Anonymous Anonimo said...

Gent. Ingegnere, potrebbe aiutarmi a chiarire dei dubbi ?

Nel caso trattasi di un singolo appartamento confinante sopra, sotto e ai lati con altri appartamenti riscaldati per il calcolo del Volume lordo riscaldato e della Superficie disperdente devo considerare solo metà dei muri divisori con gli altri immobili? e l'altezza d'interpiano è quella netta + 1/2 soffitto + 1/2 pavimento?

Infine per calcolare la Superficie utile non devo considerare i tramezzi interni giusto? Le sarei veramente grato se potesse darmi un risposta. Cordialmente

18:32  
Blogger Paolo Savoia said...

Gentile Anonimo.. il suo modo di operare a mio avviso è corretto.

11:15  
Anonymous Anonimo said...

dovrei rifare il pacchetto di copertura di un edificio abitativo con tetto piano adibito a terrazza potrebbe indicarmi materiali e normative da rispettare considerando che si trova a Napoli
grazie

19:34  
Blogger Paolo Savoia said...

Le normative da rispettare, salvo regolamenti regionali/comunali che non conosco nella sua zona è il dlgs 311/2006.
La stratigrafia è in funzione dello strato portante che presumibilmente sarà in laterocemento. Bisogna poi vedere se la terrazza è o meno pedonabile.
Le consiglio una visita sul sito della index spa, dove può trovare guide molto complete sull'impermeabilizzazione, che è una caratteristica fondamentale nelle terrazze come lo è l'isolamento termico/acustico

09:13  
Anonymous Anonimo said...

Gentile Ingegnere, abbiamo un dubbio. Stiamo progettando una casa con un po' di attenzione alla coibentazione, ma ci siamo trovati di fronte ad un prob per il tetto, Volendo un tetto di legno ventilato e avendo uno sporto di 2 m. per la presenza di colonne terra-cielo, non siamo riusciti a risolvere il prob del ponte termico che si creerebbe nella "ferita" delle travi che escono dalla casa per toccare le colonne. Parlare al ns tecnico non è servito ("fanno tutti così") ma a noi non convince. In fondo, se si è costretti a pagare 100 Euro per un mq di cappotaggio esterno (20cm), non si ha tanto voglia di tirare via il tetto...Che dice? Grazie per l'attenzione, Francesca

16:39  
Blogger Paolo Savoia said...

Gentile Francesca, non so se ho ben capito ma le preoccupa il ponte termico creato dal travetto in legno che in continuità esce dal tetto della casa per creare uno sporto. In tal caso non ci sono grossissimi ponti termici causati dal legno che sporge, ovvero i ponti termici di questo sicuramente sono trascurabili rispetto ad altri ponti termici. Il legno infatti è un pessimo conduttore di calore (-> isola termicamente).
La cura scrupolosa di questi dettagli è da realizzare solo in case molto isolate, e quando dico molto moltiplichi x 2 o x3 gli spessori che pensa siano soddisfacenti.
Ricapitolando, se ho capito bene il problema non mi preoccuperei + di tanto del PT delle travi in legno, anche e soprattutto per la presenza del cappotto

17:43  
Anonymous Anonimo said...

gent.mo Ing. Savoia vorrei sapere se in un vecchio edificio in muratura degli anni 30 situato vicino a Roma e ovviamente non certificato energeticamente, rifacendo solo la terrazza piana di copertura, e coibentandola, posso ottenere gli incentivi dell 55% previsti dalla finanziaria per il risparmio energetico. La domanda è: occorre la certificazione di tutto l'edificio o è sufficente mettere a "norma" una parte...(la terrazza) Le sarei veramente grato se potesse darmi un risposta. Cordialmente.Gianni

11:39  
Blogger Paolo Savoia said...

Gentile Gianni..
nel caso lei voglia coibentare la sua terrazza ed ottenere le detrazioni l'importante è che la coibenti rispettando la trasmittanza richiesta dal decreto sugli incentivi fiscali e che l'ambiente sottostante che ha la terrazza come copertura sia riscaldato. Se poi il suo appartamento è energeticamente inadeguato non importa. Per le pratiche serve la certificazione energetica solo della sua unità immobiliare.

11:56  
Blogger shyboy said...

Gentilissimo Ing. Savoia

In previsione di una imminente ristrotturazione della casa in cui vivo, vorrei intervenire in maniera importante per quanto riguarda l'isolamento termico e sull'impianto di riscaldamento per migliorarne comfort e abitabilità.
Attualmente stò valutando alcune possibli soluzioni che mi sembrano buone, ma dovrei anche valutarne l'aspetto economico e capire quale è il miglior rapporto qualità prezzo e di conseguenza quale è meglio adottare.
Avrei dunque alcuni dubbi e idee da chiarire:
1. Vorrei realizzare (se possibile) un cappotto esterno, che spessori e che tipo di isolante mi consiglierebbe? (vivo a Brescia, zona climatica E)
2. Sarebbe vantaggioso fare anche un'intercapedine interna in aggiunta al cappotto?
3. per i serramenti avrei pensato ad infissi legno\alluminio ma ho dei dubbi per i vetri, meglio a triplo vetro isolato ad aria o doppio vetro con gas (Argon)?
4. Uno dei miei obbiettivi principali è quello di vivere la casa in maniera ecologica cercando di ridurre al minimo le emissioni inquinanti, a tal proposito pensavo ad un sistema di riscaldamento geotermico con pompa di calore e riscaldamento a pavimento unito ad un sistema di ventilazione con recupero termico, conosce questo tipo di tecnologia? che ne pensa?

Grazie in anticipo Lorenzo.

23:20  
Blogger Paolo Savoia said...

La prima cosa che le suggerisco è quella di affidarsi nelle mani di un termotecnico che la segua nella progettazione degli interventi di isolamento termico ed impiantistico. Il termotecnico sarà in grado anche di offrirle diagnosi energetiche valide, ossia indicarle quanto un intervento possa ridurle il consumo energetico e in quanto tempo possa rientrare nell'investimento.
Tenga presente che ci sono normative molto specifiche in materia energetica da rispettare, senza parlare della pratica per la detrazione fiscale.. Quindi non si lasci consigliare ne da tecnici diversi da termotecnici, ne da chi esegue direttamente i lavori. Eventualmente mi contatti in privato che le posso fornire alcuni nominativi di colleghi che operano a Brescia (siccome ho fatto l'università a BS ne conosco ). Venendo a lei:
1- faccia un buon cappotto e basta. lo spessore deve essere tipicamente 10/12 cm, possibilmente in polistirene espanso con graffite.
2- no
3- per il vetro scelga un vetro che a parità di prestazioni (termiche ed acustiche) costi meno. Io opterei sicuramente per un vetrocamera basso emissivo con intercapedine riempita di gas argon. Per le prestazioni acustiche starei come minimo su un 38dB. Per il telaio mi permetto di suggerirle il PVC, non ha eguali in efficienza energetica ed acustica
4- Il sistema che suggerisce è senz'altro valido, solamente è molto costoso, 20000€ come minimo solo geotermia e VMC senza impianto radiante.
Le consiglio di contattare qualche professionista termotecnico che le segua il lavoro per queste valutazioni. Personalmente sono contrario in quanto l'intervento non è sicuramente efficacie sotto il profilo costi/benefici.
In una abitazione meglio a mio avviso, dopo un buon isolamento, una pompa di calore aria/acqua che faccia anche produzione di acqua calda sanitaria, senza VMC.

Si ricordi che per inquinare meno l'importante è risparmiare energia, e questo lo ottiene principalmente isolando. Non si concentri solo sul cappotto, ci sono altre superfici disperdenti e + importanti..

08:32  
Anonymous Anonimo said...

Gentile Ing. Savoia sto costruendo una nuova casa vorrei usare prodotti Actis che ne pensa.
grazie Giulio

17:05  
Blogger Paolo Savoia said...

Personalmente non sono un amante degli isolanti riflettenti. Mancano delle norme certe ed univoche per il confronto con le caratteristiche degli isolanti "normali". Inoltre hanno bisogno di una cura nella posa particolare, e non fanno risparmiare molto spessore (dato che hanno bisogno di avere una intercapedine d'aria sui lati riflettenti). Anche per il costo non so se siano migliori dei normali.
Prima di pensare all'isolanti, pensi al progetto della casa! Si faccia seguire da qualche esperto energetico già dalla progettazione, in affiancamento all'architetto/geometra che le cura la parte edile.

17:26  
Blogger fulvio said...

Grazie per il suo blog Ingegnere. Congratulazioni oltretutto per la sua preparazione di cui ne facciamo tesoro tutti da quello che leggo. Le chiedo un suo parere.
Un collega ha preso l'incarico di ristrutturare un villino (isolato) a 2 piani:
1. rifacimento intonaci esterni (senza cappotto);
2. Rifacimento del tetto (semplicemente ventilato);
3. Ridistribuzione dei vani interni;
4. Rifacimento impianto termico;
5. Sostituzione infissi (realizzati da artigiano);
6. Altre opere di minore entità;
Da come può vedere mancano un po' di "dettagli" riguardo i necessari accorgimenti tecnici per rispettare il D. lgs. 311/2006. Preparato il progetto il tecnico lo consegna in comune. A questo punto tutti pensiamo: è stata presentata anche la ex L.10? La risposta è no.
Il comune rilascia regolare permesso a costruire (comune nel basso Lazio) e si apre il cantiere. Qui inizio a storcere il naso anche io. I lavori proseguono ma il D.L. è costretto a lasciare l'incarico veramente per problemi personali.
La domanda è:
1. chi gli subentra cosa dovrebbe fare lasciare andare le cose così, arrivare a fine lavori e chiudere il cantiere oppure recarsi in comune è svegliare il "can che dorme" dicendogli che si sono scordati di chiedere la relazione ex L.10?
2. E se il comune dice che deve essere redatta come "integrazione della documentazione", ma dalla relazione esce fuori che così costruendo non si rispettano i parametri imposti dal 311? A questo punto l'ufficio tecnico potrebbe imporre di rispettare i parametri della 311 e "invitare" il futuro D.L. di rivedere il Computo Metrico, facendo venire un colpo al cuore al committente che se all'inizio stava spendendo 50 euro ora si troverebbe a sborsare altri 20 euro, non sapendo neanche cosa si intende per cappotto termico e detrazione fiscale (le somme sono puramente simboliche per chi legge). Certo, ci viene in soccorso il 55%, ma bisogna fargli capire anche di cosa si tratta.
Non so se avrà la possibilità di leggere questo mio post, ma di certo la ringrazio per la possibilità data a tutti noi di poter fruire di notizie molto interessanti per il nostro (non sempre facile) grande mestiere.
Fulvio

09:19  
Blogger Paolo Savoia said...

Gentile fulvio,
si accordi con il Comune .. la relazione deve essere presentata prima del rilascio del titolo abilitativo o assieme alla DIA. Verifichi se il progettista/ex DL ha dichiato che l'intervento non è soggetto, ed in tal caso dato che è soggetto, faccia lei, come nuovo DL, una integrazione.

Tenga presente che con le normative attuale, rifare l'intonaco o il tetto, implica un sostanziale adeguamento alle norme sull'isolamento termico. Della serie, non posso togliere l'intonaco o la copertura e non pensare di isolare.

10:56  
Anonymous Fausto said...

Egr. Ing. Savoia, ai sensi dell'art. 4 del Dlgs. 192/05 e ss.mm.ii., secondo Lei in quale categoria di intervento rientra la realizzazione di un cappotto esterno su di un fabbricato x civile abitazione costituito da più unità residenziali termoautonome (edificio anni '80!!)?
Mi sa che il legislatore ha generato un pò di confusione tra ristrutturazione parziale, totale e integrale!!!
Grazie, Fausto

14:07  
Blogger Paolo Savoia said...

Certo che l'intervento è soggetto alle disposizioni di legge!
A mio avviso si rientra nel'art.3 comma 2 lettera c punto 1... la verifica è solo sulla trasmittanza. Attenzione alle distanze da confini e altri fabbricati (vedi dlgs 115/2008 e s.m.i.)

14:20  

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